L’articolo affronta, attraverso un breve excursus storico, l’origine e lo sviluppo del Codice di etica e deontologia per i ricercatori che operano nel campo dei beni e delle attività culturali: dalla sua origine a Baghdad nel 1994, a seguito dei numerosi saccheggi nel sud dell’Iraq iniziati poco dopo la I guerra del Golfo, fino alla sua totale riscrittura da parte della Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR e definitiva approvazione nel 2016. Nel soffermarsi inoltre sulla scarsa consapevolezza dei principi generali cui si ispirano i Codici di Etica e sulla necessità di una presa di coscienza delle problematiche affrontate, il testo esamina la sua strategica importanza nell’attuale panorama internazionale e l’opportunità che si trasformi da strumento dedicato ai ricercatori dell’Ente a Carta di riferimento per gli studiosi e per gli esperti italiani e di altri Paesi (Fonte).
Il Codice di etica e deontologia per i ricercatori che operano nel campo dei beni e delle attività culturali
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